martedì 26 gennaio 2010

QUEL GIORNO CHE I CANCELLI DI AUSCHWITZ FURONO APERTI…

Ogni anno, il 27 gennaio, in ricordo degli 11 milioni di morti (ebrei in primo luogo, ma anche oppositori politici, rom e sinti, testimoni di Geova, omosessuali, apolidi, asociali, ecc.) nei campi di sterminio nazisti, si celebra la Giornata della Memoria: una “data” fra le più importanti e significative da trasmettere alle nuove generazioni.
La storia è nota, o si spera che lo sia, ma ciò che viene sottovalutato è il pericolo che le idee xenofobe e razziste, che oggi si riaffacciano pericolosamente, provochino nuove follie e ripropongano/impongano l’emarginazione dei più deboli o di minoranze non “omologabili”.
Anche il nazismo e il fascismo iniziarono sottotono, con scarse adesioni all’inizio, ma instillando ossessivamente la paura nei confronti dei “diversi” e l’odio verso “razze inferiori”, facendo leva sul “bisogno di sicurezza” soprattutto dei ceti più ricchi , impauriti dalla richiesta di diritti da parte delle classi più povere, dettero inizio a quell’immane tragedia , che ebbe fine solo con la sconfitta militare e ideale del nazifascismo.
Non dimentichiamo però il prezzo pagato, che fu altissimo: alla fine mancarono all’appello 50 milioni di persone, in gran parte giovani e le belle città europee, testimoni di storia, furono ridotte in macerie. La memoria è la vera nostra sicurezza.
Per questo, quando il 18 dicembre di quest’anno, è stata trafugata la scritta “ARBEIT MACHT FREI”, divenuta il simbolo dell’orrore dei campi di sterminio nazisti, abbiamo proposto al sindaco di Greve, Alberto Bencistà, che ha subito fatto propria la proposta, di riprodurre la scritta e trasformarla in “monumento”, così che non fosse più possibile cancellare quella memoria.
Sinistra, Ecologia e Libertà onora tutte le vittime del nazifascismo di ieri e del razzismo di oggi.

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