lunedì 18 aprile 2011

Inceneritore a Testi: noi ci differenziamo

18 aprile 2011

Il dibattito scaturito in seguito all’annuncio-choc del Sindaco di Greve in Chianti, Alberto Bencistà, di dimissioni in caso di avvio dell’iter per la realizzazione dell’inceneritore nell’area di Testi, ha assunto toni surreali.

Il circolo grevigiano di Sinistra Ecologia e Libertà ha da sempre appoggiato la richiesta di una moratoria di cinque anni sulle previsioni del piano interprovinciale di gestione dei rifiuti, ritenendo quel piano ormai superato e inadeguato rispetto agli obiettivi di raccolta differenziata che la stessa Regione si è data.

Le esperienze europee e nazionali e i documentati pareri di esperti (rimandiamo, per tutti, al prezioso lavoro di Simone Larini – www.inforifiuti.com) dimostrano che la realizzazione di tre impianti di incenerimento nella provincia di Firenze rappresentano una follia dal punto di vista economico, ambientale, gestionale.

Un sistema moderno di gestione dei rifiuti può e deve essere basato su alcuni principi-guida che, laddove messi in atto, hanno portato a grandi risparmi economici, con benefici sulle tasche dei cittadini, sull’ambiente e sull’impatto sanitario:

- gestione separata di flussi di rifiuti urbani e speciali, con l’introduzione capillare della raccolta porta a porta;

- applicazione di un sistema di tariffazione puntuale per le utenze domestiche e produttive;

- eliminazione di cassonetti stradali;

- raccolta differenziata spinta dei rifiuti organici;

- politica di riduzione complessiva della produzione dei rifiuti e degli imballaggi industriali.

Tutta Europa ha ormai capito che gli impianti di incenerimento hanno senso solo se di potenzialità oltre le 600mila tonnellate annue, in una pianificazione almeno di livello regionale.

In Toscana, raggiungendo il 65% di raccolta differenziata previsto dalla legislazione regionale e con una produzione di rifiuti pari alla media nazionale (500 kg/anno), il fabbisogno di smaltimento si ridurrebbe a circa 650mila tonnellate annue. Un solo impianto di incenerimento in tutta la regione sarebbe dunque sufficiente, a condizione di chiudere gli 8 esistenti. E noi siamo convinti che si possa fare a meno anche di quell’unico impianto.

Il circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Greve invita dunque i propri organismi provinciali e regionali ad assumere in tempi rapidissimi una posizione chiara, netta e all’altezza delle aspettative dei cittadini toscani sul tema della gestione dei rifiuti. Non è più sostenibile che l’assessore provinciale all’ambiente Renzo Crescioli, che dovrebbe esprimere posizioni avanzate e degne della forza politica che rappresenta, faccia dichiarazioni come quelle uscite sui giornali in questi ultimi mesi senza ascoltare coloro che vivono il territorio del Chianti ogni giorno, che sanno come un inceneritore oltre a mettere a rischio la salute dei propri concittadini, minerebbe l’economia del territorio, per il quale è conosciuto in tutto il mondo e turberebbe in maniera irreversibile la vocazione turistica che ha. Per questo riteniamo che l’assessore, nel merito e nel metodo, non possa più godere della nostra fiducia.

Per quanto riguarda infine le dichiarazioni dei rappresentanti provinciali e comunali di Rifondazione Comunista sulla presunta strumentalità delle nostre posizioni a fini elettorali, crediamo che non ci sia da spendere neanche un minuto per replicare. Chi conosce i protagonisti e le vicende locali, pre e post elettorali, ha già sufficienti elementi per giudicare chi è mosso dalla ricerca di poltrone e chi agisce con logiche totalmente opposte.