venerdì 3 febbraio 2012

Una stecca di Stecchi...

Greve, in consiglio comunale si discute un ordine del giorno di condanna degli episodi di razzismo e violenza avvenuti nello scorso dicembre a Firenze. Si dà lettura del testo ed il consigliere Stecchi esce dall'aula per rientrare solo a votazione conclusa. La discussione è ampia, anche perché molti consiglieri di minoranza sentono la necessità di manifestare i loro distinguo prima di arrivare al voto. Si vota, l'o.d.g. passa all'unanimità e Stecchi rientra in aula. Il sindaco domanda come mai ha abbandonato l'aula, Stecchi risponde sorridendo: "Sono uscito per andare in bagno e poi non sono rientrato perché non sopportavo la discussione". La discussione di chi? Della maggioranza, oppure dei compagni di minoranza con cui firma interpellanze, mozioni ed articoli sui giornali? Ma soprattutto viene da chiedersi - avendo il consigliere Stecchi evitato non solo la discussione ma anche la votazione - non sarà che non sopportava neppure l’o.d.g.?
Per quanto ci riguarda, la bocciatura del consigliere - in materie e in valori fondamentali, come il rispetto delle libertà individuali e la condanna di ogni forma di razzismo e violenza politica - è totale.
Una pochezza che avevamo già visto, quando, nella scorsa primavera, dichiarava in consiglio di non avere avuto il tempo di leggere la mozione sul tema del testamento di fine vita o quando, poche settimane fa, non è stato in grado di capire l’utilità di piccoli passi in avanti, come l’istituzione di un registro comunale che potesse accogliere le libere volontà dei cittadini in una materia così delicata.
A considerare il suo altezzoso snobismo nei confronti di questi temi, un’altra domanda sorge spontanea: dov’è, nei comportamenti “politici” del consigliere Stecchi, il “civismo” che rivendica nella homepage della sua lista?
Ma si sa, ormai il nostro consigliere è attratto, in maniera ossessiva, da un unico argomento monotematico: l’urbanistica, tanto che, spesso, per come pone le questioni, sembra piuttosto il ventriloquo o il portavoce di qualcun altro.
La verità è che questi tempi sono difficili e pericolosi, la crisi non è soltanto crisi economica. La destra e la sinistra, la maggioranza e l’opposizione, sia locale che nazionale, amministrativa o partitica, hanno il dovere di offrire alla società risposte ampie, responsabili e all’altezza della complessità che viviamo, pena la decadenza ulteriore delle istituzioni, con gravi conseguenze per tutti.
Rimane ancora una riflessione da fare, che è al tempo stesso un mistero per noi irrisolto: quale retroterra culturale e quale prospettiva politica uniscono Paolo Stecchi, ormai rappresentante solo di se stesso e certamente “uomo d’ordine”, e Maurizio Marziali, Filippo Pierini e Tiziano Allodoli, rappresentanti, al contrario, di tradizioni di sinistra, libertarie e popolari?
Ai posteri l’ardua sentenza.

PD, SEL, IDV Greve

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