mercoledì 7 dicembre 2011
martedì 6 dicembre 2011
Una manovra da bocciare
La crisi, scatenata dalla finanza globale e aggravata dall’inerzia prolungata del governo Berlusconi e dagli altri governi europea, non può ancora una volta essere pagata da lavoratori, pensionandi, che si vedono rubati tre anni di vita, e pensionati. Non bastano il credito d’imposta a sostegno della ricerca e i premi a chi rottama impianti inquinanti per dare un segno progressivo alla manovra.
Il taglio ulteriore agli enti locali, Regioni Comuni e Province, determinerà una situazione drammatica per la sanità pubblica, per i servizi alla persona, per le politiche sociali. Il welfare municipale non sarà più in grado di contenere la moltiplicazione dei bisogni sociali e della disperazione.
Il possibile aumento del 2% dell’Iva, su cui già si era intervenuti un mese fa, avrà ulteriori ripercussioni negative sul potere d’acquisto delle famiglie, dei giovani, dei precari, contraendo i consumi, fino ad arrivare anche a quelli di prima necessità.
Da ultimo l’assenza di una patrimoniale getta un’ombra imbarazzante sul governo Monti. Senza giustizia sociale e senza forme di progressività nella tassazione è difficile cogliere discontinuità sostanziali dal governo precedente.
Sinistra Ecologia Libertà continuerà a fare la propria parte contro la crisi e le politiche neoliberiste dimostrando che ci può essere una strada alternativa a quella dell’austerità che ci consegna ad una recessione senza crescita, senza politiche industriali e senza lavoro.
Per questo nei prossimi giorni presenteremo con Vendola un nostro pacchetto denominato “Patrimoniale per la giusta crescita”. Una serie di azioni che dimostrano come e dove scovare risorse colpendo i grandi patrimoni, le rendite e coloro che non hanno mai pagato.
Ma anche alcune idee per salvare non solo il Paese ma la tenuta stessa dell’Unione Europea. Come la creazione di una autorità di rating europea, l’euro-project bond, il ruolo della BCE come prestatore di prima e condizionata istanza.
Azioni fondate sulla centralità della patrimoniale, prima straordinaria poi ordinaria, sugli accordi internazionali contro la fuga dei capitali, sulla trasparenza e la lotta all’evasione, sul colpire i capitali scudati, sulla lotta alla corruzione, su di un fisco più equo, sulla tassazione delle emissioni inquinanti e su come e quanto colpire immobili e beni mobili di lusso.
Azioni da suggerire a chi siede in Parlamento. Perché saranno i parlamentari a votare la manovra. Pensiamo che le forze democratiche che siedono alla Camera e al Senato debbano trovare le idee e la forza per cambiare di segno ad una manovra sbagliata, ingiusta e fondamentalmente recessiva. E per questa via ridare forza alla politica, alla democrazia e persino all’idea stessa di Alternativa.
Massimiliano Smeriglio
venerdì 11 novembre 2011
Le ragioni di una scelta giusta!
L'amministrazione ha scelto di dare in appalto il taglio dell'erba a Quadrifoglio, questo per avere un servizio migliore ad un prezzo minore.
Il costo del servizio viene distribuito sulla TIA e quindi pagato direttamente dai cittadini, questo comporta un aumento della tariffa (circa il 2%), ma anche la suddivisione in moltissime più persone della quota da pagare.
Prima era direttamente il comune a pagare il servizio ma poi la mancanza di quei soldi dal bilancio comunale comportava o la diminuzione di servizi da parte del comune nei confronti dei cittadini o l'aumento di qualche tariffa, perciò erano sempre i cittadini a pagare.
Aumentando le tariffe o diminuendo i servizi, il taglio dell'erba veniva pagato solo da quelle famiglie che ricevevano servizi o aiuti dal comune, come la diminuzione del costo della mensa o dei pulmini delle scuole a seconda del modello ISEE per fare un esempio, andando così a gravare solo su quei cittadini che avevano maggior bisogno di aiuto ed essendo questi meno rispetto a tutti coloro che pagano la TIA, vi gravava con maggior rilevanza.
Prima il servizio veniva appaltato direttamente dal comune, adesso l' appalto viene fatto da Quadrifoglio, anche qui il Comune di Greve poteva fare una gara di appalto solo sul territorio comunale mentre Quadrifoglio fa una gara di appalto su tutta la provincia quindi a prezzi nettamente inferiori a quanto solo il Comune di Greve potesse mirare; facendo di fatto costare meno un servizio che è ovvio deve essere mantenuto.
In conclusione:
adesso tutti pagano il taglio dell'erba, dall'operaio al grande imprenditore, mentre prima solo pochi e certamente solo le categorie “più deboli”,
il servizio costa meno.
Se un amministrazione di sinistra poteva far qualcosa per aiutare i cittadini e fornirgli un servizio migliore, in questo caso lo ha fatto!
Giulio Pecorini
Capogruppo SeL Greve in Chianti
mercoledì 26 ottobre 2011
venerdì 23 settembre 2011
BENVENUTO SAMUELE!
venerdì 26 agosto 2011
martedì 5 luglio 2011
PIANO INTERPROVINCIALE: RIDEFINIRE LA PREVISIONE IMPIANTISTICA
Grazie al lavoro politico di Sinistra Ecologia Libertà e Italia Dei Valori il suddetto provvedimento è in fase di rielaborazione tecnica; ciò dovrà tenere conto delle perplessità delle forze politiche di maggioranza, delle sensibilità territoriali rappresentate da forme di autoganizzazione civile e delle nuove pratiche virtuose e di prossimità.
La discussione che si è aperta in seno alla maggioranza che vede due partiti della stessa (SEL e IDV) perplessi rispetto alla previsione impiantistica, dichiarata dai vari rappresentanti istituzionali ma di fatto non ancora formalizzata, e che non accetta le percentuali di raccolta dichiarate (65% entro il 2015); auspichiamo una soluzione che tenga conto di una nuova logica dello smaltimento dei rifiuti non come scarti di consumo e lavorazioni da eliminare, ma che veda la possibilità di beni da riusare, riciclare per far fronte alla penuria delle materie prime che in un contesto generale vanno ad esaurirsi.
Le nuove buone pratiche di gestione dei rifiuti sono un tassello per la costruzione di una società più responsabile, più equa, e più attenta alle tematiche ambientali che oggi rappresentano il bene comune più importante da salvaguardare.
Riteniamo che due forze politiche all’interno della maggioranza se appoggiate dalle popolazioni sensibili possano fare di più di una forza di opposizione che nello stesso momento fa proclami contro tutto e contro tutti e in altre sedi e luoghi approva il Piano Regionale di Sviluppo che integra tutti i piani provinciali per lo smaltimento dei rifiuti così come sono attualmente, compreso quello della Provincia di Firenze.
- politiche per una riduzione degli imballaggi oltre il 15%, e investimenti sulla raccolta differenziata tali da raggiungere risultati ben superiori al 65% previsto per il 2015 in tempi brevi e rivedere la previsione impiantistica che per quanto ci riguarda ci sembra sovradimensionata;
- a fronte di una produzione di 1.042.093 tonnellate di rifiuti l’anno, eliminando il 15% di riduzione di imballaggi e sottraendo cifre ben superiori al 65% previste per il 2015 di raccolta differenziata con il metodo del porta a porta con tariffazione puntuale, rimangono 177.166 tonnellate l’anno di residui da smaltire, sicuramente cifre che hanno bisogno di ridefinire l’attuale previsione impiantistica.
Il Coordinatore Provinciale - SEL Lorenzo FALCHI
Il Coordinatore Provinciale - IDV Alessandro CRESCI
Gruppi Consiliari Provincia di Firenze
- Italia Dei Valori
- Sinistra Ecologia e Liberta
martedì 28 giugno 2011
Battiamo un Colpo!!!
l'ovvio non si può più nascondere e molti Sindaci del Chianti e della Provincia aspettano un segnale da parte della Provincia di Firenze;
noi attraverso il nostro Assessore Crescioli ed il nostro Consigliere Lazzerini lo possiamo dare e possiamo aprire una revisione profonda quanto giusta del Piano Interprovinciale dei Rifiuti!
Come riportato all'interno del nostro documento nessuno si deve inventare niente, basta fare quello che la nostra Assemblea Federale ha detto:
"In tema di smaltimento si deve rilevare come la combustione dei rifiuti solidi urbani negli inceneritori generi prodotti gassosi e volatili e poi scorie e ceneri (un quarto circa della massa bruciata). Tali impianti hanno oggettivamente un impatto ambientale e sanitario nel territorio su cui insistono. Inoltre l’incenerimento dei rifiuti scoraggia e anzi impedisce in alcuni casi il recupero della materia riciclabile presente nei rifiuti stessi[] Noi vogliamo creare le condizioni oggi per liberarci progressivamente dalla necessità degli inceneritori. Nella nostra prospettiva la raccolta differenziata, il recupero e il riciclaggio non rappresentano un aspetto marginale ed integrativo di un altro sistema impiantistico, per noi rappresentano il sistema, il nostro futuro.[] In seguito a tali riflessioni appare eccessiva la previsione impiantistica contenuta nel documento preliminare al piano interprovinciale"
Cosa stiamo aspettando?
Il documento approvato ha un significato o è stato fatto solo per passare bene e non servire a niente?
Abbiamo urgente bisogno di credere in questo partito e nelle persone che lo rappresentano nelle istituzioni e nelle classi dirigenti, aspettare significa fallire, significa manifestare l'apatia che molti di sinistra indicano in questo partito, significa fare sempre da spalla (al PD) e non proporsi mai come realtà alternativa.
Il PD fiorentino è allo sbando, propone una gestione dei rifiuti che neanche la destra avrebbe il coraggio di portare avanti, assicura una spesa pubblica enorme, sia per quanto riguarda il costo dello smaltimento sia per quanto peserà sulla sanità e sull'ambiente e non presenta nessun futuro diverso dal declino in cui siamo finiti!
Lorenzo Falchi, il nostro Coordinatore Provinciale ha chiesto di battere un colpo;
BENE lo possiamo fare e non capisco cosa stiamo aspettando!
Giulio Pecorini
giovedì 9 giugno 2011
lunedì 25 aprile 2011
lunedì 18 aprile 2011
Inceneritore a Testi: noi ci differenziamo
18 aprile 2011
Il dibattito scaturito in seguito all’annuncio-choc del Sindaco di Greve in Chianti, Alberto Bencistà, di dimissioni in caso di avvio dell’iter per la realizzazione dell’inceneritore nell’area di Testi, ha assunto toni surreali.
Il circolo grevigiano di Sinistra Ecologia e Libertà ha da sempre appoggiato la richiesta di una moratoria di cinque anni sulle previsioni del piano interprovinciale di gestione dei rifiuti, ritenendo quel piano ormai superato e inadeguato rispetto agli obiettivi di raccolta differenziata che la stessa Regione si è data.
Le esperienze europee e nazionali e i documentati pareri di esperti (rimandiamo, per tutti, al prezioso lavoro di Simone Larini – www.inforifiuti.com) dimostrano che la realizzazione di tre impianti di incenerimento nella provincia di Firenze rappresentano una follia dal punto di vista economico, ambientale, gestionale.
Un sistema moderno di gestione dei rifiuti può e deve essere basato su alcuni principi-guida che, laddove messi in atto, hanno portato a grandi risparmi economici, con benefici sulle tasche dei cittadini, sull’ambiente e sull’impatto sanitario:
- gestione separata di flussi di rifiuti urbani e speciali, con l’introduzione capillare della raccolta porta a porta;
- applicazione di un sistema di tariffazione puntuale per le utenze domestiche e produttive;
- eliminazione di cassonetti stradali;
- raccolta differenziata spinta dei rifiuti organici;
- politica di riduzione complessiva della produzione dei rifiuti e degli imballaggi industriali.
Tutta Europa ha ormai capito che gli impianti di incenerimento hanno senso solo se di potenzialità oltre le 600mila tonnellate annue, in una pianificazione almeno di livello regionale.
In Toscana, raggiungendo il 65% di raccolta differenziata previsto dalla legislazione regionale e con una produzione di rifiuti pari alla media nazionale (500 kg/anno), il fabbisogno di smaltimento si ridurrebbe a circa 650mila tonnellate annue. Un solo impianto di incenerimento in tutta la regione sarebbe dunque sufficiente, a condizione di chiudere gli 8 esistenti. E noi siamo convinti che si possa fare a meno anche di quell’unico impianto.
Il circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Greve invita dunque i propri organismi provinciali e regionali ad assumere in tempi rapidissimi una posizione chiara, netta e all’altezza delle aspettative dei cittadini toscani sul tema della gestione dei rifiuti. Non è più sostenibile che l’assessore provinciale all’ambiente Renzo Crescioli, che dovrebbe esprimere posizioni avanzate e degne della forza politica che rappresenta, faccia dichiarazioni come quelle uscite sui giornali in questi ultimi mesi senza ascoltare coloro che vivono il territorio del Chianti ogni giorno, che sanno come un inceneritore oltre a mettere a rischio la salute dei propri concittadini, minerebbe l’economia del territorio, per il quale è conosciuto in tutto il mondo e turberebbe in maniera irreversibile la vocazione turistica che ha. Per questo riteniamo che l’assessore, nel merito e nel metodo, non possa più godere della nostra fiducia.
Per quanto riguarda infine le dichiarazioni dei rappresentanti provinciali e comunali di Rifondazione Comunista sulla presunta strumentalità delle nostre posizioni a fini elettorali, crediamo che non ci sia da spendere neanche un minuto per replicare. Chi conosce i protagonisti e le vicende locali, pre e post elettorali, ha già sufficienti elementi per giudicare chi è mosso dalla ricerca di poltrone e chi agisce con logiche totalmente opposte.
venerdì 4 marzo 2011
La nostra mozione sul testamento biologico
l’articolo 13 afferma che : “La libertà personale è inviolabile.” Rafforzando così il riconoscimento della libertà dell’individuo anche nelle scelte personale che lo riguardano.
l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea stabilisce che ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica;
l’articolo 1 della legge n. 180 del 1978 stabilisce che i trattamenti sanitari qualora obbligatori possono essere disposti solo nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione;
la Corte costituzionale, nella sentenza numero 438 del 2008, ha affermato che il diritto del paziente al consenso informato è sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello alla salute e quello all’autodeterminazione, al fine di garantire la libera e consapevole scelta da parte del paziente e, contestualmente, la sua stessa libertà personale, conformemente all'art. 32, comma 2, della Costituzione;
la Corte di Cassazione, nella sentenza numero 21748 del 2007, ha stabilito che alimentazione ed idratazione sono senza dubbio trattamenti medici e, quindi, come tali rinunciabili;
i pazienti che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare non devono, in ogni caso, essere discriminati rispetto ai pazienti in grado di esprimere il proprio consenso pertanto, qualora sia possibile ricostruire la loro volontà espressa quando ancora erano in grado di farlo, questa deve essere rispettata al fine di evitare nei loro confronti la pratica di determinate cure mediche che essi rifiutano;
il TAR per il Lazio, nella sentenza numero 8650 del 2009, ha confermato che l’imposizione di un trattamento sanitario sempre e comunque anche nell’ipotesi di accertata volontà contraria del paziente viola la dignità umana che, ai sensi dell’articolo 2 e dell’articolo 13 della Costituzione italiana e dell’articolo 1 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, è inviolabile e deve essere rispettata e tutelata;
il nuovo codice di Deontologia medica, all’articolo 16 recita: “[..]il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa ottenere un beneficio per la salute del malato e/o miglioramento della qualità della vita.”;
nell’articolo 35 sancisce che: “Il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito ed informato del paziente[……]in ogni caso, in presenza di un documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti curativi, non essendo consentito nessun trattamento medico contro la volontà della persona.”;
il potere politico e quello legislativo non possono operare in modo tale da sostituire le proprie decisioni alle decisioni libere e consapevoli dell’interessato, mentre devono intervenire al fine di favorire e assicurare il rispetto di tali libere decisioni;
tale funzione può essere svolta anche presso gli uffici comunali;
2) il Consiglio comunale dia mandato alla Giunta comunale e al Sindaco di intervenire presso tutte le sedi istituzionali e politiche per richiedere chiarimenti in merito alla direttiva interministeriale avente per oggetto: Registri per la raccolta delle dichiarazioni anticipate di trattamento, in quanto i registri, come evidenziato dall’ANCI, possono essere legittimamente istituiti e organizzati qualora si limitino a contenere la notizia che tali dichiarazioni sono state rese, potendosi questa attività configurare anche come attività fondata sull'art. 47 del d.p.r. n. 450 del 2000 in materia di atti notori e comunque non essendo in violazione di alcuna specifica legge statale;
3) il Consiglio comunale impegni la Giunta comunale ed il Sindaco a ricercare, avvalendosi delle professionalità dell’Ente, nella legislazione vigente ogni modalità che consenta la legittima creazione di un registro per la comunicazione di avvenuto deposito dei Testamenti Biologici;
4) il Consiglio comunale impegni la Giunta comunale ed il Sindaco a riferire quanto prima a questo Consiglio sull’esito di tale ricerca;
5) il Consiglio comunale, in assenza di significative novità, si impegna a riduscutere, dopo la pausa estiva, una mozione per la creazione di un registro per la comunicazione di avvenuto deposito dei Testamenti Biologici, a disposizione di tutti i cittadini residenti nel Comune di Greve in Chianti;
GIULIO PECORINI Sinistra Ecologia e Libertà
LORENZO LOTTI Partito Democratico
FILIPPO PIERINI Partito Socialista Italiano
MARCELLO FORNI Italia dei Valori
MAURIZIO MARZIALI Rifondazione Comunista
Greve in Chianti 28 febbraio 2011